lunedì 2 gennaio 2012

BUON ANNO NUOVO

TUTTO IL MEGLIO PER IL 2012 SEGUIREMO LE NEWS RACCONTANDOVO COME VIENE RACCONTATO IL MONDO

mercoledì 23 novembre 2011

La crisi dell’ Euro : cessione di sovranità o default ?

L’  Euro è nato senza la necessaria Unione economica, legislativa ed esecutiva dei Paesi che lo sostengono. Il Parlamento e le istituzioni europee sono vuote. Gli attacchi speculativi si dirigono contro una moneta che non è rapppresentativa di una situazione uniforme. Non è espressione di una confederazione, come gli USA o la Svizzera. Non c’è certezza sul fatto che i Paesi più deboli, con alto debito e scarsa crescita, abbiano gli strumenti  finanziari comunitari atti a  supportarli adeguatamente. Negli anni passati, tutti hanno potuto sforare i patti di stabilità, c’è stato lassismo e  impossibilità di sanzionare gli Stati che più hanno sprecato risorse. La Bce non può fare da prestatore di ultima istanza , cioè non può eventualmente stampare moneta, oppure svalutarla, per alleggerire le posizioni delle nazioni indebitate, come può invece fare la FED .  Inoltre non c’è possibilità di controllare e agire direttamente sul budeget dei PIIGS, sotto attacco. L’ Italia ha fatto da cavia e si sono sollevate polemiche per la lettera della BCE al nostro ex governo, gridando all’ intromissione dell’Europa negli affari nazionali. Poi il governo si è dovuto appunto dimettere, senza più una maggioranza: tutti hanno capito che se fallisse  l’Italia,  ci sarebbero problemi anche per gli altri, Germania inclusa, con l’implosione dell’ Euro. Se non c’è un regolamento comune come fa ad esistere una moneta unica?  Bisogna passare ai fatti e ognuno dovrà sacrificare qualcosa per salvare l’ Unione. L’ adozione di Eurobond in parziale o totale sostituzione dei titoli di Stato delle singole Nazioni, ad un tasso di interesse svantaggioso per la Germania e vantggioso per tutti gli altri, sarebbe il prezzo che i tedeschi dovrebbero pagare per evitare di fallire anche loro (con un ritorno ad un marco alle stelle ci sarebbe una caduta verticale delle esportazioni tedesche nell’Eurozona, linfa della crescita di questi anni ). La Merkel potrà convincere i suoi elettori  a bere questo amaro calice  forse solo ad una condizione: se contemporaneamente imporrà che LEuropa adotti una legislazione comune in tema di armonia fiscale e soprattutto di rigore dei bilanci, conferendole un potere effettivo sovranazionale di controllo con relative sanzioni sul budget degli Stati attraverso una serie di vincoli a cui i Paesi inadempienti non potrebbero sottrarsi. E’ chiaro che Italia, Grecia, Spagna e Portogallo Irlanda ecc. non sono già adesso in una posizione forte: possono solo scegliere  tra un default o una cessione di sovranità sempre maggiore; quest ‘ultima varrebbe comunque per tutti, per paradosso anche per i tedeschi, quindi sarebbe qualcosa di democraticamente e collegialmente regolamentato. Non va vista con un intento punitivo a priori ma come uno sforzo comunitario nell’ interesse di tutti. Meglio insomma di una sospensione dall’ Euro che qualcuno paventa : essa  danneggerebbe irreparabilmente chiunque la subisse. Gli italiani ne uscirebbero molto impoveriti, anche nella loro ricchezza  privata, uno dei nostri punti di forza universalmente riconosciuto.  Si spera che Monti, in misione a Bruxelles questa settimana, possa dare un contributo attivo per intraprendere  la via meno dolorosa per tutti. La cosa triste è che i partiti politici non supportano a viso aperto il “lavoro sporco” che il governo dovrà fare nelle prossime  manovre di politica interna  proprio a causa della loro incapacità passata e delle ritrosie avute nel tagliare chirurgicamente i troppi privilegi presenti a tutti i livelli nell’ Amministrazione Pubblica e nella lotta ad evasione e sommerso. Un esercizio non solo formale e di esempio ma realmente utile per non vanificare qualunque nuova richiesta di tasse.

lunedì 21 novembre 2011

Discorso programmatico del governo Monti: un manuale di ciò che andrebbe fatto

Il governo Monti si è insediato e richiede la fiducia al Senato con un discorso programmatico sostanziale e non di facciata, che non richiede applausi ma ascolto. Da tempo non si sentiva la politica parlare nel senso più alto della sua missione. Questa è la classe dirigente che il Paese dovrebbe avere sempre, non cooptata ma meritocratica, e non solo in emergenza. Il programma è un Manuale di ciò che andava fatto e andrà assolutamente fatto: rigore, crescita, equità per impostare anche per i futuri governi in un solo anno, un modo per risolvere i problemi secolari dell’ Italia che oggi la mettono a grave rischio. Non c’è più scelta , non c’è più tempo.

Le cose che ci chiede l’Europa non sono distanti da ciò che fa bene all’ Italia stessa.Monti ha detto:  “L’Europa siamo noi”.

martedì 15 novembre 2011

Domani alle 11 nasce il nuovo governo Monti con lista dei ministri e programma

Monti non  è solo un professore competente e di stile: è un politico con alto senso delle istituzioni e determinato.

OK raggiunto da tutte le forze politiche per la nascita del nuovo governo, eccetto il no della Lega che poco educatamente non si presenta alle consultazioni. Il partito è sempre più arroccato su posizioni fantasiose per spaccare il Paese, dimenticando di aver governato per tre anni senza fare nulla (ricordate cosa ha combinato Calderoli alla semplificazione delle leggi? Nulla. O un federalismo equo ed efficace per tutti?). Comunque ci vuole un’opposizione, meglio allora quella leghista dichiarata che una incognita di franchi tiratori . Dubbi sulle presenze politiche nel governo : Gianni Letta per il PdL e Giuliano Amato per il Pd. Sembra che la politica attacchi Monti per averle usurpato un ruolo , a mio modo di vedere per manifesta incapacità e per la perdita di pezzi di ex maggioranza, ma se non parteciperà direttamente nel nuovo governo, dimostrerà che mentre i tecnici lavorano per l’Italia prendendosi anche la responsabilità di sacrifici, i politici pensano a litigare e a dissociarsi dal governo che di fatto appoggiano. Ormai le case Italia ed Europa bruciano come dimostra il nervosismo dei mercati e ci vuole determinazione per risolvere equamente e con coesione di tutte le forze sociali e politiche i problemi annosi del Paese, finendola con il bipolarismo conflittuale del recente passato governo Berlusconi e di chi vi si opponeva. Attendiamo il Programma.
La crisi intanto dilaga: lo spread francese aumenta quello italiano e’ ancora sopra quota 500, in USA i ragazzi di “Occupy WallStreet” sono stati sgombrati da Zuccotti Park ed in altre città degli States. Non poteva durare.

sabato 12 novembre 2011

L'Italia svolta.Cade il governo.

Silvio Berlusconi si è dimesso al cospetto del Quirinale


Cade il Governo Berlusconi: senza più credibilità nazionale, internazionale e dei mercati dopo aver commissariato l’Italia, negato la crisi e non aver fatto nulla per risolvere i problemi strutturali ed economici dell’ Italia, esponendola più di tutti al rischio default, perchè il problema erano leggi ad personam contro stampa e giustizia, bloccato da un enorme conflitto di interessi illiberale . Adesso si attende un nuovo governo del liberale (stavolta davvero ) Monti che dia il buon esempio, tagli i privilegi e combatta la corruzione, la raccomandazione anti meritocratica, l’evasione  e i conflitti di interesse prima di ogni altra cosa .Ciò richiede che tutti i partiti ci mettano la faccia aasumendosi le proprie resposabilità per l’Italia e l’Euorpa necessitano di una svolta. Poi nel 2013 nuove elezioni con un nuovo sistema elettorale .

Probabile già domani o lunedì il nuovo governo di

unità nazionale a guida Mario Monti

giovedì 10 novembre 2011

Vendola e Di Pietro fanno peggio di chi criticavano? Cioè come la Lega. Per colpa loro governo Monti e Paese intero a rischio


Come si può dire che non si accetta a prescindere un governo Monti di unità nazionale ma si preferiscono le elezioni, con questa legge elettorale, in un momento tragico per l’Italia? Lo sostengono davvero Vendola, Di Pietro come la Lega e i falchi del PdL? Non Berlusconi sembra, ma quanto farà pagare caro il suo appoggio? Non sopporto i No a priori: quando si profila un governo guidato da Monti, persona onesta, competente e stimata nel mondo può cambiare qualcosa. Quella di Sel e IdV potrebbe allora essere una strategia politica per ottenere qualcosa dal nuovo governo e me lo auguro! Infatti ben altra cosa invece potrebbe essere dare il si alla fiducia solo a determinate condizioni: Di Pietro avrebbe la possibilità di dare il suo ok al governo Monti solo se si accettano provvedimenti come il taglio dei costi della politica , le “due legislature al massimo” e “non i corrotti in parlamento” da sempre propagandate. Allo stesso modo Vendola se scendesse dal suo piedistallo veterocomunista che lo rende sempre “puro” ma lo mostra poi sfascista e mai disposto al dialogo, nel momento delle scelte, per il bene del Paese, potrebbe porre alcune condizioni come evitare le “macellerie sociali” piuttosto che opporsi sempre ditinguendosi da tutti, stando alla fine sempre fuori ma non dal governo , dalla realtà della gente. I leader di Pd, il Terzo polo e il Pdl (responsabile con la Lega del casino ingovernabile in cui siamo) mettendoci la faccia devono guidare la discussa orda di “nani e ballerine” in parlamento (e questa sarà la cosa più difficile) a salvare l’Italia tagliando i costi della politica, gli sprechi, i conflitti di interesse illiberali fonte di malfunzionamenti dello Stato, riformando il lavoro, dai precari alla crescita e ridandoci una nuova legge elettorale democratica per le elezioni venture. Troppo facile per la Lega tornare all’ opposizione alla ricerca di una “verginità” , come se non fosse mai stata responsabile dei danni che il governo ha fatto anche  al Nord e agli Enti Locali o delle cose che non ha fatto. La Lega ha dimostrato che sa stare solo all’opposizione: da sempre sa urlare ma non ha mai saputo costruire e governare la realtà. Ora è il momento delle scelte e dei sacrifici: tutti si devono sacrificare a partire da chi ha di più privilegiato e non per meriti, come politici, Trota e Minetti varie.

Commento inviato il 10/11/2011 al programma Servizio Pubblico Live

mercoledì 9 novembre 2011

Berlusconi non si dimette ma promette dimissioni: i btp impazziscono: Nessuno ha più tempo per lui

Berlusconi al Quirinale non si dimette ma le promette solo dopo la legge di stabilita; i mercati lo bocciano ancora, si aspettavano che lasciasse subito, lo spread raggiunge nuovi record oltre 500 punti e rendimenti sopra il 7%. I mercati e l' Europa ma anche il Paese si aspettano un dopo-Berlusconi che non e' stato capace di fare le riforme tanto annunciate in venti anni ed ora urgenti. Oggi il governo Berlusconi ci lascia in eredita' un Paese a cui nessuno crede piu' e per questo commissariato dall'UE e dall'FMI: Complimenti! Colpa della magistratura o dei media a cui non e' stato messo un bavaglio? Non credo proprio. E'necessario un governo di unita' nazionale che faccia le cose importanti, come da tempo sostengono le opposizioni,eccetto invece gli estremi IdV e Sel e la parte del Pdl e Lega aizzate in modo sconsiderato dagli interessi di parte di Berlusconi e Bossi sopra quelli dell'Italia ancora una volta: Le elezioni in questo periodo sarebbero un momento di vacanza dalle attività del parlamento per dedicarsi alla lotta con gli avversari elettorali:cosa assai dannosa in questo momento in cui le scelte vanno adottate e non si puo' perdere altro tempo. Tra Berlusconi e l'Italia bisogna scegliere l'Italia.