mercoledì 23 novembre 2011

La crisi dell’ Euro : cessione di sovranità o default ?

L’  Euro è nato senza la necessaria Unione economica, legislativa ed esecutiva dei Paesi che lo sostengono. Il Parlamento e le istituzioni europee sono vuote. Gli attacchi speculativi si dirigono contro una moneta che non è rapppresentativa di una situazione uniforme. Non è espressione di una confederazione, come gli USA o la Svizzera. Non c’è certezza sul fatto che i Paesi più deboli, con alto debito e scarsa crescita, abbiano gli strumenti  finanziari comunitari atti a  supportarli adeguatamente. Negli anni passati, tutti hanno potuto sforare i patti di stabilità, c’è stato lassismo e  impossibilità di sanzionare gli Stati che più hanno sprecato risorse. La Bce non può fare da prestatore di ultima istanza , cioè non può eventualmente stampare moneta, oppure svalutarla, per alleggerire le posizioni delle nazioni indebitate, come può invece fare la FED .  Inoltre non c’è possibilità di controllare e agire direttamente sul budeget dei PIIGS, sotto attacco. L’ Italia ha fatto da cavia e si sono sollevate polemiche per la lettera della BCE al nostro ex governo, gridando all’ intromissione dell’Europa negli affari nazionali. Poi il governo si è dovuto appunto dimettere, senza più una maggioranza: tutti hanno capito che se fallisse  l’Italia,  ci sarebbero problemi anche per gli altri, Germania inclusa, con l’implosione dell’ Euro. Se non c’è un regolamento comune come fa ad esistere una moneta unica?  Bisogna passare ai fatti e ognuno dovrà sacrificare qualcosa per salvare l’ Unione. L’ adozione di Eurobond in parziale o totale sostituzione dei titoli di Stato delle singole Nazioni, ad un tasso di interesse svantaggioso per la Germania e vantggioso per tutti gli altri, sarebbe il prezzo che i tedeschi dovrebbero pagare per evitare di fallire anche loro (con un ritorno ad un marco alle stelle ci sarebbe una caduta verticale delle esportazioni tedesche nell’Eurozona, linfa della crescita di questi anni ). La Merkel potrà convincere i suoi elettori  a bere questo amaro calice  forse solo ad una condizione: se contemporaneamente imporrà che LEuropa adotti una legislazione comune in tema di armonia fiscale e soprattutto di rigore dei bilanci, conferendole un potere effettivo sovranazionale di controllo con relative sanzioni sul budget degli Stati attraverso una serie di vincoli a cui i Paesi inadempienti non potrebbero sottrarsi. E’ chiaro che Italia, Grecia, Spagna e Portogallo Irlanda ecc. non sono già adesso in una posizione forte: possono solo scegliere  tra un default o una cessione di sovranità sempre maggiore; quest ‘ultima varrebbe comunque per tutti, per paradosso anche per i tedeschi, quindi sarebbe qualcosa di democraticamente e collegialmente regolamentato. Non va vista con un intento punitivo a priori ma come uno sforzo comunitario nell’ interesse di tutti. Meglio insomma di una sospensione dall’ Euro che qualcuno paventa : essa  danneggerebbe irreparabilmente chiunque la subisse. Gli italiani ne uscirebbero molto impoveriti, anche nella loro ricchezza  privata, uno dei nostri punti di forza universalmente riconosciuto.  Si spera che Monti, in misione a Bruxelles questa settimana, possa dare un contributo attivo per intraprendere  la via meno dolorosa per tutti. La cosa triste è che i partiti politici non supportano a viso aperto il “lavoro sporco” che il governo dovrà fare nelle prossime  manovre di politica interna  proprio a causa della loro incapacità passata e delle ritrosie avute nel tagliare chirurgicamente i troppi privilegi presenti a tutti i livelli nell’ Amministrazione Pubblica e nella lotta ad evasione e sommerso. Un esercizio non solo formale e di esempio ma realmente utile per non vanificare qualunque nuova richiesta di tasse.

lunedì 21 novembre 2011

Discorso programmatico del governo Monti: un manuale di ciò che andrebbe fatto

Il governo Monti si è insediato e richiede la fiducia al Senato con un discorso programmatico sostanziale e non di facciata, che non richiede applausi ma ascolto. Da tempo non si sentiva la politica parlare nel senso più alto della sua missione. Questa è la classe dirigente che il Paese dovrebbe avere sempre, non cooptata ma meritocratica, e non solo in emergenza. Il programma è un Manuale di ciò che andava fatto e andrà assolutamente fatto: rigore, crescita, equità per impostare anche per i futuri governi in un solo anno, un modo per risolvere i problemi secolari dell’ Italia che oggi la mettono a grave rischio. Non c’è più scelta , non c’è più tempo.

Le cose che ci chiede l’Europa non sono distanti da ciò che fa bene all’ Italia stessa.Monti ha detto:  “L’Europa siamo noi”.

martedì 15 novembre 2011

Domani alle 11 nasce il nuovo governo Monti con lista dei ministri e programma

Monti non  è solo un professore competente e di stile: è un politico con alto senso delle istituzioni e determinato.

OK raggiunto da tutte le forze politiche per la nascita del nuovo governo, eccetto il no della Lega che poco educatamente non si presenta alle consultazioni. Il partito è sempre più arroccato su posizioni fantasiose per spaccare il Paese, dimenticando di aver governato per tre anni senza fare nulla (ricordate cosa ha combinato Calderoli alla semplificazione delle leggi? Nulla. O un federalismo equo ed efficace per tutti?). Comunque ci vuole un’opposizione, meglio allora quella leghista dichiarata che una incognita di franchi tiratori . Dubbi sulle presenze politiche nel governo : Gianni Letta per il PdL e Giuliano Amato per il Pd. Sembra che la politica attacchi Monti per averle usurpato un ruolo , a mio modo di vedere per manifesta incapacità e per la perdita di pezzi di ex maggioranza, ma se non parteciperà direttamente nel nuovo governo, dimostrerà che mentre i tecnici lavorano per l’Italia prendendosi anche la responsabilità di sacrifici, i politici pensano a litigare e a dissociarsi dal governo che di fatto appoggiano. Ormai le case Italia ed Europa bruciano come dimostra il nervosismo dei mercati e ci vuole determinazione per risolvere equamente e con coesione di tutte le forze sociali e politiche i problemi annosi del Paese, finendola con il bipolarismo conflittuale del recente passato governo Berlusconi e di chi vi si opponeva. Attendiamo il Programma.
La crisi intanto dilaga: lo spread francese aumenta quello italiano e’ ancora sopra quota 500, in USA i ragazzi di “Occupy WallStreet” sono stati sgombrati da Zuccotti Park ed in altre città degli States. Non poteva durare.

sabato 12 novembre 2011

L'Italia svolta.Cade il governo.

Silvio Berlusconi si è dimesso al cospetto del Quirinale


Cade il Governo Berlusconi: senza più credibilità nazionale, internazionale e dei mercati dopo aver commissariato l’Italia, negato la crisi e non aver fatto nulla per risolvere i problemi strutturali ed economici dell’ Italia, esponendola più di tutti al rischio default, perchè il problema erano leggi ad personam contro stampa e giustizia, bloccato da un enorme conflitto di interessi illiberale . Adesso si attende un nuovo governo del liberale (stavolta davvero ) Monti che dia il buon esempio, tagli i privilegi e combatta la corruzione, la raccomandazione anti meritocratica, l’evasione  e i conflitti di interesse prima di ogni altra cosa .Ciò richiede che tutti i partiti ci mettano la faccia aasumendosi le proprie resposabilità per l’Italia e l’Euorpa necessitano di una svolta. Poi nel 2013 nuove elezioni con un nuovo sistema elettorale .

Probabile già domani o lunedì il nuovo governo di

unità nazionale a guida Mario Monti

giovedì 10 novembre 2011

Vendola e Di Pietro fanno peggio di chi criticavano? Cioè come la Lega. Per colpa loro governo Monti e Paese intero a rischio


Come si può dire che non si accetta a prescindere un governo Monti di unità nazionale ma si preferiscono le elezioni, con questa legge elettorale, in un momento tragico per l’Italia? Lo sostengono davvero Vendola, Di Pietro come la Lega e i falchi del PdL? Non Berlusconi sembra, ma quanto farà pagare caro il suo appoggio? Non sopporto i No a priori: quando si profila un governo guidato da Monti, persona onesta, competente e stimata nel mondo può cambiare qualcosa. Quella di Sel e IdV potrebbe allora essere una strategia politica per ottenere qualcosa dal nuovo governo e me lo auguro! Infatti ben altra cosa invece potrebbe essere dare il si alla fiducia solo a determinate condizioni: Di Pietro avrebbe la possibilità di dare il suo ok al governo Monti solo se si accettano provvedimenti come il taglio dei costi della politica , le “due legislature al massimo” e “non i corrotti in parlamento” da sempre propagandate. Allo stesso modo Vendola se scendesse dal suo piedistallo veterocomunista che lo rende sempre “puro” ma lo mostra poi sfascista e mai disposto al dialogo, nel momento delle scelte, per il bene del Paese, potrebbe porre alcune condizioni come evitare le “macellerie sociali” piuttosto che opporsi sempre ditinguendosi da tutti, stando alla fine sempre fuori ma non dal governo , dalla realtà della gente. I leader di Pd, il Terzo polo e il Pdl (responsabile con la Lega del casino ingovernabile in cui siamo) mettendoci la faccia devono guidare la discussa orda di “nani e ballerine” in parlamento (e questa sarà la cosa più difficile) a salvare l’Italia tagliando i costi della politica, gli sprechi, i conflitti di interesse illiberali fonte di malfunzionamenti dello Stato, riformando il lavoro, dai precari alla crescita e ridandoci una nuova legge elettorale democratica per le elezioni venture. Troppo facile per la Lega tornare all’ opposizione alla ricerca di una “verginità” , come se non fosse mai stata responsabile dei danni che il governo ha fatto anche  al Nord e agli Enti Locali o delle cose che non ha fatto. La Lega ha dimostrato che sa stare solo all’opposizione: da sempre sa urlare ma non ha mai saputo costruire e governare la realtà. Ora è il momento delle scelte e dei sacrifici: tutti si devono sacrificare a partire da chi ha di più privilegiato e non per meriti, come politici, Trota e Minetti varie.

Commento inviato il 10/11/2011 al programma Servizio Pubblico Live

mercoledì 9 novembre 2011

Berlusconi non si dimette ma promette dimissioni: i btp impazziscono: Nessuno ha più tempo per lui

Berlusconi al Quirinale non si dimette ma le promette solo dopo la legge di stabilita; i mercati lo bocciano ancora, si aspettavano che lasciasse subito, lo spread raggiunge nuovi record oltre 500 punti e rendimenti sopra il 7%. I mercati e l' Europa ma anche il Paese si aspettano un dopo-Berlusconi che non e' stato capace di fare le riforme tanto annunciate in venti anni ed ora urgenti. Oggi il governo Berlusconi ci lascia in eredita' un Paese a cui nessuno crede piu' e per questo commissariato dall'UE e dall'FMI: Complimenti! Colpa della magistratura o dei media a cui non e' stato messo un bavaglio? Non credo proprio. E'necessario un governo di unita' nazionale che faccia le cose importanti, come da tempo sostengono le opposizioni,eccetto invece gli estremi IdV e Sel e la parte del Pdl e Lega aizzate in modo sconsiderato dagli interessi di parte di Berlusconi e Bossi sopra quelli dell'Italia ancora una volta: Le elezioni in questo periodo sarebbero un momento di vacanza dalle attività del parlamento per dedicarsi alla lotta con gli avversari elettorali:cosa assai dannosa in questo momento in cui le scelte vanno adottate e non si puo' perdere altro tempo. Tra Berlusconi e l'Italia bisogna scegliere l'Italia.

domenica 6 novembre 2011

La democrazia e il capitalismo globale. Il fenomeno “Occupy Wall Street”

Voglio rispondere ad un articolo apparso sull’ Internazionale del 4 nov 2011, tratto dalla London Review of Books (qui trovate gli articoli in ITALIANO e INGLESE )  a firma di  Slavoj Zizek (*) nel quale si sostiene, a mio modo provocatoriamente, che in tutta questa crisi la democrazia rischia di risultare il vero nemico.

Che sia un momento storico in cui in nodi vengano al pettine lo abbiamo capito tutti, non solo per l’Italia ma anche per l’ Unione europea e per il mondo intero.

Si capisce che oggi di fatto siamo dominati dal capitalismo finanziario globale, il quale come tutte le cose ha anche creato problemi “globali”, cioè al pianeta intero e ai già  molti che non avevano voce (come gli africani) si sono aggiunti problemi anche per gli occidentali, americani ed europei, che di voce ne hanno di più.  Da qui sono nate le proteste in tutto il mondo, in forme diverse, da quelle arabe all’occupazione di Wall street.

“We are 99%” è il motto degli occupanti di Zuccotti park. Una protesta come  “Occupy Wall Street” non era mai accaduta prima nel Paese che il capitalismo moderno ha creato. Anche se chi protesta in fondo ha più domande e indignazione che risposte da offrire.

Slavoj Zizek ci dice anche che le democrazie nazionali oggi sono lente e inefficaci , inadeguate a rispondere ai problemi che oggi la crisi finanziaria globale pone perché:

1)Ogni democrazia ha una sovranità legislativa sempre più piccola di qualsiasi problema che i mercati globali pongono. Il mercato ha regole e un dinamismo sovranazionale che lo rendono non regolabile da democrazie che questa governace snella sovranazionale non hanno.

Siè visto in ogni summit che si fa, da quelli europei al G20, tutto si conclude sempre con un nulla di fatto. Per esempio, l’attuazione di una legge comune come la Tobin tax sulle transazioni finanziarie (sulla cui efficacia non voglio entrare nel merito) non si riesce ad attuare e comunque i tempi e i meccanismi burocratici sono sempre più lunghi di quelli che l’evoluzione della crisi dei mercati richiede.

Da qui insomma si capisce che mentre già esiste un capitalismo globale maturo non esiste un diritto globale nè l’organizzazioni democratiche preposte ad attuarlo.

2)Le democrazie nazionali sono nate come emanati del modello capitalista nato dalla classe borghese dell’ 800 e da esso traggono sussistenza, ma per questo motivo sarebbero in una posizione di sottomissione (lobbistica) e  non di governance del sistema: allora per poter davvero contrastare i problemi che il capitalismo globale oggi pone  dovrebbero rimettere un discussione loro stesse.

Non sono contro il capitalismo in sé. Il capitalismo in sé non è ne buono né cattivo, solo che non lo si è mai trattato per quello che è , un mezzo e non un fine del sistema sociale umano, e questa è la differenza fondamentale.

Ora Slavoj Zizek dice che la la democrazia è il vero nemico? Io dico fermamente di  no, essa rimane ancora “il migliore tra i peggiori tipi di governo possibile” e alcune libertà (libere elezioni, libertà di stampa , indipendenza della magistratura, rispetto dei diritti umani) non sono poca cosa e le ha garantite meglio dei totalismi passati o di quelli contemporanei.

Semplice a dirsi, difficile a farsi: ma credo che l’unica soluzione che ci rimane non sia distruggere ciò che di buono ha la democrazia ma di cambiarla,di riportarla al  ruolo che le spetta non più per una nazione ma per il mondo intero.

Per superare la crisi serve un evoluzione della democrazia e del grado di responsabilizzazione di ciascuno di noi.

Non si tratta di esportare democrazia e di uniformarci tutti ad unico modello. “Democrazia globale” vuol dire invece che a un certo punto ogni nazione rinuncia ad una parte della sua sovranità per porla nelle mani di un sistema democratico federato globale per rispondere a quei problemi che la crisi globale pone a tutti, che sono sempre di più.

Al movimento “Occupy  Wall street” che ha più domande che risposte, direi: quando chiede la remissione dei debiti del 99% delle persone a cui il debito è stato scaricato a favore del’ 1% restante chiede una cosa per certi aspetti vera, ma non deve dimenticare il fatto che il pericolo del poter non onorare il debito  non sta tanto nel fallimento di qualche banca, ma nel rischio che così facendo si invoglierebbero tutti ad essere ancor più deresponsabilizzati , pensando che allora si possa ricominciare a fare debito all’ infnito, tutti, banche, stati e persone perchè tanto alla fine si viene salvati tutti, senza chiedere niente in cambio. Insomma Si può fare un abuso tanto poi si è condonati.

Senza un assunzione di responsabilità nuova si finirebbe per favorire nuovi atti irresponsabili che hanno creato la crisi stessa: posso sforare il debito quanto voglio ai danni degli altri tanto non mi succede niente, i furbi spendaccioni sarebbero premiati e i responsabili e attenti del consumo del territorio dell energie o dei beni comuni sarebbero fregati.

Chi ha meglio gestito le cose sarebbe declassato e chi ha scialacquato sarebbe premiato con la remissione.

Allora si può assolvere il debito solo per ripartire . E ripartire con un nuovo modello di democrazia globale: assolvere i debiti solo in cambio di leggi e programmi comuni di responsabilizzazione e sanzione globale a cui ciascuno Stato sia tenuto a rispondere.

Alcune cose come l’acqua, il  pianeta, l’ambiente, i diritti e  dignità delle persone degli animali e della natura sono vitale proprietà di tutti e sui quali bisogna avere potere legislativo, di vigilanza e sistemi di controllo comuni.

Si puo salvare il 99% se questo 99% in cambio decide di cambiare strada derogando ad un sistema sovranazionale e democratico , (caro Zizek!), la responsabilità di garantire beni che sono sovranazionali.

Allora l’eccesso di debito, ma anche le condizioni dei lavoratori in Cina o in Africa, la disoccupazione e le condizioni dei lavoratori , il salvare le banche o la gente (sempe che le 2 cose siano in opposizione), la distruzione ambientale causata dalle imprese,  la gestione dei modi di produzione industriale richiedono scelte globali condivise e comuni,. Su questo non ci possono essere uomini o Stati  nemici tra loro.

La Cina non può inquinare come l’Ingjiltera dell’ 800 perché  il sostema economico, le informazioni e le ripercussioni sono globali. Non dico niente di così utopico:

dopo la Seconda  Guerra Mondiale è stato creato l’ONU proprio per  cercare di dare un governo mondiale in cui al più alto livello le diversità giuste e legittime tra gli uomini siano sottomesse ad un bene comune realistico e realizzabile in cui tutti ci si riconosce, uomini uguali e parte di uno stesso pianeta senza vincitori e vinti, reggenti e sudditi, ecc ma ciascuno uguale nel rispetto della sua unicità. All’Onu putropppo manca un vero potere esecutivo, ancora

Il problema delle migrazioni è comune, il problema delle guerre in  Africa è il mio problema già prima che un immigrato venga a casa mia, (ove per altro deve essere il benvenuto ma non nascondiamo il fatto che sia problematica la sua integrazione), allora anche i tedeschi onesti vorranno salvare i fratelli greci il cui governo ha truccato i conti solo se essi acquisiranno un grado di responsabilità  legislativa e sanzionatoria  comune perché avranno capito che aver truccato i conti è stato un problema per i loro fratelli tedeschi che hanno pagato le tasse. Idem per l’Italia. Ogni Stato deve sapere che una democrazia globale non può rimettere i debiti senza un prezzo alto da pagare in termini di responsabilizzazione globale delle persone delle banche e del sistema finanziario, che solo così potrà essere regolato verso fini che non siano solo il guadagno di qualcuno ma il guandagno di qualcuno nel rispetto del territorio e della dignità di tutti.

E quale forma di goiverno abbiamo, noi poveri essseri umani? La democrazia rappresentativa di un mondo unito senza piu nemici o differenze, belle da salvaguardare come biodiversità ma non tali da creare steccati o impedire di trovare una costituzione e l’ossevanza di leggi comuni sulle quali responsabilizazrci e sanzionarci tutti.

L’utopia guida la realtà nella creazione di sistemi di governance realizzabili.  Riascoltare “Immagine” di J. Lennon o guardarsi il film “il pianeta verde” aiuterà a fare i sacrifici per trovare un nuovo modello reale e correggibile in corso d’opera per lo  sviluppo del mondo.

L’Onu era un’ utopia : c’è voluta una guerra e l’olocausto perché divenisse realtà. Sta a noi decidere quanto soffrire: certo è che il dolore non è necessario per fare questa cose, si possono fare anche senza soffrire.

(*) Slavoj Zizek : filosofo e studioso di psicoanalisi sloveno. Il suo ultimo libro è “Dalla tragedia alla farsa. Ideologia della crisi e superamento del capitalismo”-Ponte alle Grazie – 2010

Commneto inviato all’ Internazionale , alla London Review of Books , al movimento Occupy WallStreet e ad Adbusters  il 06/11/2011

sabato 5 novembre 2011

Bersani parla a piazza San Giovanni per la manifestazione del Pd

LIVE Piazza San Giovanni e’ piena: successo della manifestazione del Pd a Roma di fronte alla negazione della realtà della maggioranza. Di fronte a chi nega che siamo di fatto commissariati dall’ FMI e dall’UE, che la crisi non esiste perché i ristoranti e gli aerei sono pieni e che i problemi sarebbero legati al tasso di cambio Euro/Lira troppo sfavorevole, dimenticando il fatto che la lira era svalutatissima ai tempi e Forza Italia negava che i prezzi sarebbero aumentati. Oggi l’ Italia ha perso lungimiranza e credibilità e Bersani sa che l’Italia deve ritornare al suo posto e gli Italiani devono essere rappresentati da persone serie e capaci. Come ha sostenuto Draghi anche Bersani afferma che i problemi finiranno se ogni Paese saprà dall’ interno risolvere i problemi con equità ed esempio, della classe politica,dell’amministrazione pubblica con liberalizzazioni che Bersani ha dimostrato di saper fare garantendo nel frattempo un miglioramento della insostenibile condizione del precariato. Tutte cose che il governo non ha fatto.
Sembra che i numeri della maggioranza inizino a scricchiolare e il Pd vuole farsi trovare pronto per salvare il Paese dal vuoto di credibilità innanzitutto e ritornare a fare le cose che servono al Paese e non quelle che servono a una persona sola per i suoi problemi giudiziari e con la stampa.
E quando Berlusconi si dimetterà lascerà pero i problemi con la differenza che si potrà sgombrare il campo dal populismo per iniziare a risolverli senza aspettare il diluvio universale e guardare in faccia la realtà su imprese,lavoro,finto federalismo.

giovedì 3 novembre 2011

DRAGHI: la prima conferenza stampa da Presidente della BCE.

VIDEO: la conferenza integrale (ing.) Here the first press conference of ECB president Mario Draghi 

Pochi importanti principi della nuova guida di Mario Draghi al governo della BCE. Una continua inflessibile indipendenza, nel solco della credibilità,  stabilità e rispetto dei trattati dell’ Unione Europea. L’ idea di fondo è che la chiave risolutiva della crisi risiede in ogni Stato, soprattutto quelli più esposti alla crisi, che devono risolvere i loro problemi con riforme fiscali , del lavoro (garanzie nella flessibilità per i lavoratori/consumatori) strutturali ed economiche (liberalizzazioni) che nascano dall’ interno delle proprie forze sociali , politiche, ed economiche  per una crescita a lungo termine. Draghi avvisa che un eventuale aiuto proveniente dall’esterno (FMI, BCE stessa ! , Cina, ecc) sarebbe solo temporaneo, problematico e non risolutivo per un’ uscita definitiva di tutta l’ Eurozona dall’instabilità e dalla crisi.

Oggi ha inoltre tagliato  tassi di interesse dello 0,25%.

L’Italia è avvisata : la Bce non continuerà ad acquistare Btp italiani all’ infinito ma lo farà solo per garantire il corretto funzionamento dell’ ordine monetario dell’ Euro di cui la BCE è garante.

 

mercoledì 2 novembre 2011

Napolitano: il Quirinale cerca larga condivisione.

Vista la scarsa credibilità di cui gode il governo italiano il Quirinale cerca delle riforme urgenti e largamente condivise.

Intanto Nichi Vendola  non darebbe la disponibilità ad un governo tecnico , appollaiandosi sui “principi” che già con Bertinotti crearono solo danni.

“L’idea del governo tecnico, di una risposta emergenziale, non risolve il problema: siamo di fronte ad una crisi lunga, strutturale, direi di modello” dice Vendola.

E’ una posizione irresponsabile in questo momento per un politico che deve prendere delle scelte realistiche responsabili nel contesto del momento cruciale per l’Italia.

“Chi sottovaluta questo si prende una responsabilità storica”  ha detto Bersani rivolto alla maggioranza ma anche alla superbia dei “puri” vendoliani.

Basta dunque infarcirsi la bocca dicendo che  la crisi è del modello di sviluppo , quello l’abbiamo capito tutti, basta con la retorica che non incanta. Veda Nichi Vendola  di scendere dal piedistallo “bertinottiano” che alla fine ha creato solo danni e si rimbocchi le maniche insieme alle altre forze di ricostruzione della credibilità nazionale.

Commento inviato a L’Unità il 02/11/2011

domenica 30 ottobre 2011

Tagliare i costi della Politica non è inutile : sarebbe un risparmio fondamentale.

Gli sprechi di Italialand : ma quanti piccoli sprechi fanno un grosso spreco ?

I tagli agli sprechi della politica non sarebbero solo di facciata, sono il vero problema. Effettivamente tanti piccoli tagli creerebbero un risparmio di miliardi  di euro per le casse dello Stato e di conseguenza per tutti i cittadini, risanerebbero  così il debito pubblico, il morale degli italiani a cui sono chiesti ulteriori sacrifici e sarebbero una risposta utile contro gli attacchi speculativi dei mercati che non vedrebbero più lo Stato così debole sottomesso ad altri interessi. Intervenire è possibile a partire dai vitalizi (ci sono alcuni ex parlamentari come Amato e Dini che arrivano fino  a 30000€/al mese lordi, Toni Negri e Cicciolina percepiscono un vitalizio) alle auto blu, ai soldi e benfit di cui godono a tutti i livelli gli eletti, ai doppi incarichi, fino alle opere inutili mangiasoldi,i vari ponti sullo stretto mentre il territorio frana un po' ovunque per una forte pioggia, e poi la Rai,ecc.

Verrebbe voglia di fare una class action contro gli sprechi della Politica.

 

Confcommercio: i costi della politica pesano 350 euro su ogni famiglia Commento inviato al Sole 24 Ore il 30/10/2011

venerdì 28 ottobre 2011

LETTERA ALLA UE: un piano ambizioso in tutta fretta.

Non c'è che dire : il premier presenta qualcosa , costretto dall' UE: un piano di crescita e recupero fondi per diminuire il debito pubblico ambizioso e di rincorsa su cose non fatte prima , nè negli anni precedenti nè dai governi precedenti (anche i suoi) degli scorsi vent'anni.

QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA

Berlusconi decide tutto da solo, nel suo stile "o con me o contro di me", quindi con i fedelissimi e senza l'apporto di Tremonti e di parte del governo. Poi un po' con la "faccia tosta" chiede e si aspetta che le opposizioni e le parti sociali facciano la loro parte, senza averle coivolte prima nella stesura della missiva. Le accuse di disfattismo contro la sinistra non hanno senso a questo punto.

Per esempio: potrebbbe andare bene facilitare il licenziamento di posti a tempo indeterminato per motivi di crisi delle imprese, ma perchè non si fa anche un accenno dettagliato alla volontà di attuare in tempi certi politiche di indennità a supporto dei precari, in modo da colmare i gap della loro discontinuità lavorativa e contributiva, come per altro la stessa UE ci chiedeva ?

Era poi doveroso accennare alle azioni di contrasto all' evasione fiscale  che si intende eventualmente attuare. Coinvolgere le oppsizioni a cose fatte rende poco credibile anche gli intenti descritti di supporto all'istruzione e alla ricerca , peraltro invocati dopo i tagli subiti dalle scuole e una riforma universitaria non condivisa.

Si dice che ci saranno liberalizzazioni e privatizzazioni ma oltre alla concorrenza occorre che la legge fissi gli standard di qualità minimi che i privati dovrebbero garantire e vigili sugli stessi.

 Va bene l'accenno al miglioramento dell'efficienza nella Pubblica Amministrazione ma perchè non si è associato anche un chiaro intento di tagli ai privilegi della politica: tra i tanti, non si può invocare una modifica delle pensioni per tutti e permettere ancora che dopo una legislatura i parlamentari abbiano diritto a un vitalizio sproporzionato. L'esempio è fondamentale in politica.

Riformare l'architettura costituzionale in senso federale con la fine del bicameralismo perfetto e uno snellimento dell iter delle leggi può essere fatto ma da un governo tecnico di ampia maggioranza condivisa e non di certo da questo premier che ha inteso il bipolarismo e il governare come conflitto con gli altri poteri costituzionali , primo fra tutti la giustizia.

Gli intenti di ripresa del sud sono nobili quanto al limite dell'utopia nei tempi dati. Il problema del PIL basso del mezzogiorno così incancrenito nei secoli insieme alla criminalità e al diffuso lavoro sommerso può essere risolto solo da una maggioranza ampia che apra ad dibattito serio a 360° con le opposizioni.

Sarà diffcile insomma  chiedere concordia politica a tutti solo adesso, quando chi la chiede anche questa volta non l'ha seminata: così aumenta il rischio che la lettera rimanga solo di intenti.

Commento inviato al Sole 24 ore il 27/10/2011



La Crisi spiegata in sintesi con uno schema: tutto è interconnesso.

Ecco lo schema del New York Times: un' eccellente immagine ci fa vedere come la Crisi del debito sia tutta interconnessa e che l'ITALIA è una fonte possibile, potente e pericolosa di contagio, in quanto i nostri creditori diretti ( la Francia ) e indiretti non sopporterebbero una nostra insolvenza, possibile se l'Italia non darà a breve (già domani al vertice UE di Bruxelles alle 18) una svolta di credibilità e di sviluppo per contrastare e diminuire il suo deficit, facendo si che i mercati di nuovo fiduciosi  comprino ancora titoli di Stato italiani ad un interesse sostenibile (cioè con uno spread BTP-BUND sotto i 400 punti-base), evitando così il fallimento prima suo e poi di tutta l'area Euro. E' una guerra che l'Italia perderebbe per prima e a caro prezzo (vedi Grecia); viceversa una buona gestione italiana della sua posizione di forte debitore potrebbe addirittura diventare un elemento di forza  se ben sfruttato.In fondo come si vede, anche la Germania ha un grosso debito ma la sua credibilità e la sua economia la mettono al riparo da pericoli diretti e le permettono una posizione di leadership in questo momento. E' tempo di voltare pagina in toto.

Commento inviato al Sole 24 ore il 26/10/2011







Facciamo ridere. Commissariati dall Unione Europea per manifesta non credibilità del governo.



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Anche la credibilità internazionale dell’ Italia è sottozero e il Paese non si merita di essere equiparato alla Grecia.

” L’uomo che fregato un intero Paese “, titolava The Economist, prima di fregare gli altri partner europei incontra la derisione di Germania (Merkel) e Francia (Sarkozy) che non si fanno fregare così facilmente: cosa ha fatto finora il governo Berlusconi oltre che parlare di legge sulle intercettazioni e inveire contro la magistratura per sottrarsi ai processi.

C’è sempre una prima volta per chi non è mai stato bocciato nella vita: e ieri è sembrato essere arrivato il giorno. L’ Italia ne esce umiliata ma non può nascondersi di non aver fatto nulla per i suoi problemi strutturali in questi tre anni, nemmeno dei tentativi. E adesso si devono fare dei piani in tre giorni, e credibili tra l’altro. Il governo è ridotto a fare nottata (stanotte) per presentare qualcosa . Oggi Alesina e Giavazzi sul Corriere presentano 10 suggerimenti di riforme a costo zero . Sarebbe una buona idea da cui partire piuttosto che fare gli offesi e prendersela con l’Europa, ” non accettare lezioni da nessuno” continuando a inventare proclami,  presentando le ennesime “100 sciocchezze” per la crescita a cui non crede più nessuno. Adesso nel governo si diranno antieuropei . Preferiscono forse tornare alla lira? Gli Italiani possono credere ancora alle fandonie, l’Europa non  è più disposta e non può far altro che commisariarci se vuole salvare sè stessa. L’alternativa è tornare agli Stati nazionali uno contro l’altro.

Intanto Le tasse sono aumentate, l’evasione anche , con una media del 13% in più rispetto all’anno scorso, con punte soprattutto al nord Italia (dati KRLS BUISNESS ETHIC)

Ha ragione Crozza: siamo in Italialand, un Paese di cui gli altri ridono, noi un po’ meno.

LE 10 PROPOSTE PER LA CRESCITA DEL CORRIERE DELLA SERA

lunedì 17 ottobre 2011

Chi è l'Eversivo ?


Ma Lavitola, chi è davvero costui ? A che titolo, da quanto si evince dalle intercettazioni, questo assiduo frequentatore del premier dà indicazioni politiche su Esteri e Interni al Presidente del Consiglio e riceve denari.

Lo abbiamo forse votato?

E fino a che punto chi ricopre la carica  di Presidente del Consiglio può esprimersi in teremini eversivi e non esiste altro termine, nei confronti di un altro potere della Repubblica ?

Chi sono i veri Eversivi ?Il partito dei magistrati cosa sarebbe ? Ha mai detto o fatto qualcosa che la legge non preveda come obbligo? Sono eversivi i magistrati che fanno il loro lavoro solo perchè imputato è il premier ? Va bene la ricattabilità, escort  (putt.. chiamiamole col loro nome) in cambio di appalti, va bene la prostituzione minorile, va bene chiamare un commissariato, va bene corrompere i giudici ma al giorno d’oggi in cui tutti sono contro i violenti è giusto e possibile invocare “rivoluzioni vere” e assedio ai giornali dall’ alto ruolo che si ricopre ? E’ una questione di principio e il diritto alla privacy del nostro presidente del consiglio, toccata solo perchè parla con intercettati presunti criminali, è comunque limitata dalla carica pubblica che detiene e di cui deve rendere conto a noi tutti ogni momento

Meno male che erano (giustamente) contro le violenze dei Black Block. Ma qui vale tutto ?

ecco QUI I LINK delle intercettazioni agli atti delle inchieste sui fondi dell’ “Avanti”.

Smascheriamo i black block e gli eversivi tutti.

Commento inviato a Repubblica il 17/10/2011

domenica 16 ottobre 2011

A fare i fancazzisti si campa più a lungo . Perchè non si riescono a fermare i violenti

IN PRIMIS SOLIDARIETA’ AGLI AGENTI FERITI DA TEPPISTI CHE HANNO ROVINATO LA MANIFESTAZIONE PACIFICA E DEMOCRATICA

Dal forum del sito Poliziotti.it  gli agenti sono indignati:

“Nessuno vuole più intervenire senza garanzie, e non parlo di garanzie di impunità, semplici garanzie per operare al meglio. ..quando si vuole la guerra quello si merita, e non mi si vengano a fare i soliti discorsi del piffero. Perché non interveniamo? Perché non abbiamo più voglia di essere indagati, condannati, messi alla gogna e fare un mutuo pure per ripagare questi rifiuti della società”.

Come già ieri pensavo oggi abbiamo la conferma tecnica da parte degli agenti stessi:

Nessuna opera di prevenzione , coordinamento e nessuna garanzia per l’azione degli agenti che in questo stato di cose non possono fermare i violenti.  Badate bene non sto dicendo assenza di regole di ingaggio per le cariche o impunità per abusi di vilenza da parte della polizia , sto parlando di strategie di ordine pubblico con le dovute garanzie in una democrazia che tale dovrebbe essere.E nel contesto di ieri la violenza dei teppisti è ingiustificata, li punirei con il riordino dei danni provocati ieri a Roma.

La rete intanto si mobilita : identifichiamo chi ha rovinato la festa

“…Fin quando questi politici continueranno ad ingozzarsi senza pensare ad altre modalità di gestione dell’ordine pubblico” (ci sono modi per evitare addirittura le cariche ,basta vedere le altre polizie europee)” io continuerò a guardarmi le chiappe: sfasciano? Si riaggiusterà. Bruciano? idem. Distruggono statue sacre in puro stile talebano? Ci penserà la chiesa a scomunicarli…” .

Quando nessuno si occupa a livello ministeriale di questi problemi va a finire che a fare i fancazzisti si campa più a lungo,  fa eco un altro utente.

Sul banco degli imputati finiscono anche i rappresentanti di un governo che taglia alle forze di polizia.

“Tutti i politici ad esprimere solidarietà alle forze dell’ordine a parole”

sabato 15 ottobre 2011

Indignados: Corteo di Roma guastato da Black Block: come al solito scontri ad orologeria ?

E’ possibile che ogni volta la Polizia non riesce a prevenire i teppisti che rovinano la manifestazione di Roma ? Lo sapevano tutti , ci sono stati tristi episodi passati e non si riesce a fare prevenzione ? A me sembra onestamente troppo scricare tutto sugli agenti di Polizia : ma i dirigenti non riescono a organizzare meglio le manifestazioni ? Detto questo l’ordine pubblico DEVE reprimere i disordini violenti e ha il mio completo appoggio. Come la MAGGIORANZA di manifestanti PACIFICI che sono contro i violenti. Lasciando che partano le cariche poi i manifestanti violenti aumentano

Bombe carta contro Agenzia delle Entrate, Ministero della Difesa e una Caserma, spranghe contro le camionette della Polizia, cariche in Piazza San Giovanni.

venerdì 14 ottobre 2011

Governo Berlusconi:fiducia a 316, maggioranza risicata, Vittoria di Pirro ?

Con l’ennesima fiducia di oggi Il governo ha i numeri (sempre più esigui ) ma sarà in grado di governare? La maggioranza è spaccata sulle idee (sempre che i raccogliticci Responsabili ne abbiano) e non è in grado di dare risposte veloci alla crisi che ieri negava. Molte cose dovevano già essere fatte, come tagliare i costi della politica , le province, le inefficienze della macchina statale e invece ci si è concentrati solo su leggi per imbavagliare la libertà di stampa, di come non garantire la certezza della pena con la prescrizione breve (tanto per attrarrre investimenti sani) , tagliata su misura per salvare il premier dai suoi guai giudiziari (corruzione nel processo Mills). Lo scossone all’economia tanto invocato dallo stesso Berlusconi mesi fa con lettere al Corriere e dai Padani a Pontida non è stato dato. Il governo è inefficace , un governo di numeri, non di fatto, un governo stanco, senza credibilità internazionale e legato alle poltrone. Come ha scritto il Financial Times oggi: “It’s time to go” .

Commento inviato al Sole 24 Ore , 14 /10 /2011

mercoledì 21 settembre 2011

Cosa deve fare l'Italia. Perchè il premier deve fare un passo indietro.

In questo momento anche Confindustria ha capito che il il nostro premier rappresenta un problema più che una soluzione. Un problema per la quantità di prove schiaccianti che imporrebbero "un passo indietro" perchè sia fatta giustizia sulla sua onorabilità o colpevolezza. Il processo Mills ha un corrotto e un corruttore e il parlamento ormai fa leggi per salvare il premier dalle sentenze , cercando di allungare i tempi del processo e accorciando i tempi di prescrizione, con l'effetto collaterale che nessuno potrà più ottenere giustizia e nessuno investirà più in un Paese senza certezza della giustizia. Ci sono prove della presenza di una minorenne in situazioni di prostituzione minorile in cui il premier era presente e organizzatore e ha chiamato, al di fuori delle sue funzioni, un commissariato imponendo una liberazione con affido alla Minetti, diversamente da quanto disposto dal magistrato per i minori, con l'accusa di concussione.  Alcune persone legate a giri di prostituzione siedono in ruoli pubblici e sono pagati da noi. La chiesa almeno sui peccati , più che sui reati doveva avere una posizione più netta. Ci sono prove che mostrano la ricattabilità del premier in quanto attraverso la prostituzione si mirava ad una turbativa d'asta su appalti statali , quindi oggi che credibilità ha un premier, quanto meno raggirato da criminali oggi in galera o latitanti ? (che lui stesso difende e a cui suggerisce la latitanza). Quanti capi di governo, alcuni forse anche offesi (Merkel "culona.."?, l'"abbronzato" Obama),  oggi possono credere che questo governo sappia o voglia fare riforme per la crescita, fare  ciò che serve al Paese , al di là dei proclami di scossoni all' economia, quanti vorrebbero farsi fotografare o sedersi a cena con un premier del genere ? Così facciamo la figura della Grecia non meritandolo. E a casa anche chi appoggia i criminali, non autorizzando l'arresto per Milanese o Cosentino o avendo un ministro indagato per mafia, ma favorisce la trasmissione ereditaria del potere ed evoca fantasiose secessioni dopo aver appoggiato un governo che non solo non ha fatto il federalismo fiscale , ma anzi ha aumentato le tasse e non ha tagliato nè i costi dello Stato nè della politica. "Apres moi le deluge?"  No: Senza paura, a casa. Per una nuova stagione in cui ci sia una rivoluzione tale che si imponga nella testa degli italiani, specie delle classi dirigenti. l'onestà pubblica, che combatta l'evasione fiscale , l'inefficienza (potendo licenziare anche nel pubblico), la corruzione a tutti i livelli, per il rispetto delle regole, la trasparenza e senza conflitti di interesse, dopo due legislature si deve andare a casa e  certo,  con una giustizia più celere,  i condannati siano esclusi dal parlamento. Inoltre questo governo non è più quello eletto dagli Italiani dopo l'uscita di Fini e l'entrata per compravendita dei cosidetti "responsabili" di non si sa cosa quindi si può sciogliere. Evitiamo che il Paese vada a puttane.

Inviato al Sole 24 Ore, il 21/09/2011

sabato 3 settembre 2011

Nel 2008 diceva di giustificare chi evade le tasse oggi è credibile che li combatta ?

Vi rimando al link de il Giornale dell' aprile del 2008 dove Berlusconi dice di ritenere giustificata l'evasione fiscale e oggi fanno una manovra basata sulla lotta agli evasori, una conversione ...poi l'Unione Europea e i mercati esprimono  dubbi, chissà perchè?

Vai al link de il Giornale del 02/04/2008

Commento inviato a "Il Fatto quotidiano" il 03/09/2011 alle 23:59

giovedì 1 settembre 2011

Una Manovra facile: eliminare il denaro contante = scomparsa dell' evasione

Certezza del giudizio, della giustizia e della pena, tagli agli sprechi, alle inefficienze, ai privilegi, e manovre per la crescita, di questo c’è bisogno. A me sembra che il governo invece prima decide una cosa poi valutando la reazione dell’opinione pubblica sulla rete e sui media cambia idea senza concludere mai. Questo del carcere a me sembra solo un annuncio eclatante, che fa spettacolo ma nei fatti non risolve nulla: l’evasione si combatte potendo scaricare di più le spese e nel contempo rendendole tracciabili.
Dovremmmo fare una sola cosa: eliminare per sempre il denaro contante liquido e ricevere o pagare denaro solo con carte elettroniche, è più sicuro e risolutivo che paradossale, insomma una rivoluzione digitale più facile a farsi che a dirsi. Allora con questa certezza potemmo addirittura diminuire le tasse e favorire la crescita.
Per quanto riguarda il carcere,come ha ricordato il Presidente Napolitano, oggi l’Italia versa in uno stato penoso e rischia di servire solo da discarica sociale, dove i ricchi evasori di turno non metteranno mai di fatto piede: l’evasione sopra i 3 milioni di euro si potrebbe scontare invece con pene alternative, quali lavori socialmente utili a favore del bene comune evaso in precedenza.

Commento inviato al Corriere della sera 01/09/2011 h 17:29

lunedì 15 agosto 2011

Crisi economica Italiana, Statunitense e...Cinese?

In un' economia che ha perso la bussola da tempo, nei meandri di una finanza che pretende di regolare il mondo reale in totale assenza di regole comuni, occorre ritornare ai fondamentali dell'economia.
Dopo decenni di crescita negli Stati Uniti abbiamo capito che il mercato non si autoregolamenta. Porre il profitto come unico obiettivo permette di "giocare alle scommesse" sulla pelle degli Stati e delle persone invischiati in burocrazie che rallentano le risposte agli attacchi speculativi con un click di mouse.
Come si può pretendere che il mercato sia indulgente? Non lo e'; occorre trovare quindi regole globali di cui giocare la partita : non e' più un eresia dire che i futures e strumenti simili non possono influenzare il mercato con questa preponderanza. Gli Stati e l'Europa brancolano nel buio con risposte improvvisate e comunque lente, si naviga a vista e piano ma sopratutto senza una visione di ampio respiro, dibattuta e condivisa, che possa ridiscutere senza ideologie il sistema economico almeno nelle regole riguardanti un reale rapporto tra beni, benefici e reale ricchezza: ad esempio, è ancora valido un indice come il PIL? Si può pensare di crescere sempre? Fino a che puto la finanza può svicolarsi dagli investimneti sull ' impresa reale ?Uno studio del Financial Times ha dimostrato che i fondi di investimento che seguono le leggi islamiche (che proibiscono il  prestito bancario e sono quindi sempre legati ad un bene reale) sono quelli che han dimostrato maggiore sicurezza di rendita nel tempo: questo ci può insegnare qualcosa ? Anche gli americani lo hanno capito: non si può creare debito fin quanto si vuole...questa crisi letta positivamente e' un' esplicita richiesta di regole comuni da parte del mercato stesso impazzito (è stata la settimana con maggiori oscillazioni del dow jones da quando Wall Street esiste e gli inventori del capitalismo moderno hannno pers la loro tripla A). Abbiamo creato un mondo globale e i mezzi , i media il web per una comunicazione in tempo reale globale , ok ma per dirci cosa ?
Non vengono attaccati Stati (vedi la Germania) che esprimopno dei valori al di là del mercato che hanno una visione politica non sottomessa e remissiva ma direttiva ed esprimono una speranza di crescita su in sentiero economico volto alla ricerca, all' istruzione, all'innovazione, in sostanza al rinnovamento della vita dei suoi cittadini, Stati che usano il mercato e non ne vengono usati.
La Grecia e' stata disonesta: i suoi politici (che in parte esprimono gli atteggiamenti della popolazione che li ha eletti) lo sono stati ; e oggi le fasce più deboli pagano di più . L' Italia incolpa della sua condizione la crisi al posto di pensare che essa le si abbatte contro con violenza perchè ciò è più un effetto che una causa. Un effetto del suo scarso tasso di credibilità e solvibilità legato alla dilagante corruzione, evasione e alla mancata risoluzione dei suoi secolari problemi strutturali dalla certezza di una  giustizia rapida ai collegamenti stradali del Sud  a una regolamentazione dell immigrazione che ciè indispensabile e che non sapiamo gestire: cose che hanno cause indipendenti dalla crisi ma che oggi essa evidenzia con urgenza.
Se mostrassimo di voler risolvere questi problemi i mercati non ci attaccherebbero : e' ovvio che una manovra economica come un accordo in extremistra Repubblicani e Democratici  in USA non basta.
La crisi è un effetto di problemi non risolti , non la causa. Le violenza in Egitto e in Siria  e anche la incotrollabilità della società inglese con le rivolte di Londra sono delle sfaccettature. Adesso non c'è chi sta meglio: anche  la Cina dovrà fare bene i suoi conti e temere per almeno un paio di motivi:non solo perchè è il creditore pricipale degli USA. Se guardiamo ai fondamentali infatti anche se il suo Pil cresce più di ogni altro sappiamo che è dovuto molto all' export e che  ha tenuto bassa  volutamente il valore della  sua moneta e che ciò non corrisponde al valore attuale della sua crescita. E poi ok il Pil è alto ma le disuguaglianze sociali sono molto ampie. In fondo è un paese senza libertà e più ci si arricchisce,più ce ne si accorge. Una volta soddisfatti i beni primari per la sopravvivenza,  si chiedono più diritti: altrimenti chi vuole vivere in un paese senza libertà , un Paese che si arricchisce e basta cioè che arrichisce alcuni e impoverisce i molti? Alla fine è un Paese in cui è inutile lavorare: insomma per non finire a fare gli schiavi che producono beni per disoccupati , gli equilibri nel mondo devono cambiare , e  gli Usa perderanno il loro ruolo di leader solo se la Cina saprà aprirsi alla democrazia (che come sapiamo non è esportabile e non si conquista in un anno ) e l'Europa alla sua unità vera, snella e non solo economica.

lunedì 1 agosto 2011

Quando un popolo si fa prendere a cannonate

Non si fermano le proteste e nemmeno le repressioni. L’ondata della rivolta araba continua. Oggi il regime siriano prende a cannonate la folla nella città di Hama. Se un popolo, qualsiasi esso sia, scende in piazza in questo modo vuol dire che qualcosa è successo. Escludendo un 20% che si può considereare composto da “facinorosi”  dediti ad azioni “terroristiche” spesso con piani preordinati, ci sono poi tutti gli altri. Quando anche la restante parte di cittadini , quella che lavora,  che più o meno tira a campare , che più o meno non gliene frega nulla, quella “non impegnata ” che insomma  vuole solo vivere la sua vita  indipendentemente da chi sta al potere, decide che è meglio scendere in piazza che continuare con la routine di tutti i giorni, allora significa che il limite è oltrepassato. Non conta per quella gente combattere astrattamente  per una democrazia che nemmeno conoscono, ma lottare contro i sopprusi di tutti i giorni  diventati insostenibili. C’è la polizia che picchia per motivi futili, corruzione diffusa , diventa impossibile lavorare, esprimere un idea qualsiasi diventa un campo minato, tutto diventa una costrizione . Allora. quando la misura è colma, piuttosto ci si fa prendere a cannonate.
Commento inviato al Corriere della Sera il 31/07/2011,13:03
link articolo Corriere