lunedì 1 agosto 2011
Quando un popolo si fa prendere a cannonate
Non si fermano le proteste e nemmeno le repressioni. L’ondata della rivolta araba continua. Oggi il regime siriano prende a cannonate la folla nella città di Hama. Se un popolo, qualsiasi esso sia, scende in piazza in questo modo vuol dire che qualcosa è successo. Escludendo un 20% che si può considereare composto da “facinorosi” dediti ad azioni “terroristiche” spesso con piani preordinati, ci sono poi tutti gli altri. Quando anche la restante parte di cittadini , quella che lavora, che più o meno tira a campare , che più o meno non gliene frega nulla, quella “non impegnata ” che insomma vuole solo vivere la sua vita indipendentemente da chi sta al potere, decide che è meglio scendere in piazza che continuare con la routine di tutti i giorni, allora significa che il limite è oltrepassato. Non conta per quella gente combattere astrattamente per una democrazia che nemmeno conoscono, ma lottare contro i sopprusi di tutti i giorni diventati insostenibili. C’è la polizia che picchia per motivi futili, corruzione diffusa , diventa impossibile lavorare, esprimere un idea qualsiasi diventa un campo minato, tutto diventa una costrizione . Allora. quando la misura è colma, piuttosto ci si fa prendere a cannonate.
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